12/09/2017
L'assegno di ricollocazione è uno strumento che aiuta la persona disoccupata a migliorare le possibilità di trovare la propria ricollocazione nel mondo del lavoro.
È destinato a chi percepisce l'indennità di disoccupazione Naspi da almeno quattro mesi e consiste in un importo da utilizzare presso i soggetti che forniscono servizi di assistenza alla ricerca di lavoro (centri pubblici per l'impiego o altri soggetti accreditati). Serve a potenziare le loro attività di supporto e fornire un servizio personalizzato agli utenti.
L'importo dell'assegno viene riconosciuto non alla persona disoccupata, ma al soggetto che ha fornito il servizio di assistenza alla ricollocazione e solo se la persona titolare dell'assegno trova lavoro.
L'importo varia da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto alla base del rapporto di lavoro e del grado di difficoltà per ricollocare la persona disoccupata (profilo di occupabilità).
Le tipologie di contratto per le quali si riconosce l'esito occupazionale sono il tempo indeterminato, compreso l'apprendistato e il tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi.
Si tratta della prima misura di politica attiva del lavoro di livello nazionale coordinata dall'Anpal e gestita tramite la rete pubblico-privata dei servizi per il lavoro.
A marzo 2017 è partita la sperimentazione dell'assegno per circa 30mila persone scelte in maniera casuale dall'insieme dei potenziali destinatari.
Di seguito l'iconografica.